Mattia Binotto critica la scelta di Vasseur di portare Hamilton in Ferrari. Ecco le dichiarazioni che accendono il dibattito.
L’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari per il 2025 continua a generare discussioni, soprattutto tra gli ex esponenti della scuderia. Mattia Binotto, ex team principal della Rossa di Maranello, ha espresso la sua opinione in un’intervista al Corriere della Sera: “Hamilton? Personalmente, non lo avrei scelto. La Ferrari aveva messo gli occhi su altri piloti. E se il talento principale è Leclerc, credo che sia lui che vada supportato e guidato verso l’obiettivo.”
Binotto: “Hamilton? Personalmente non lo avrei scelto”
Binotto, ora direttore tecnico della Stake F1 Team, ha inoltre sottolineato come la scelta di puntare su un campione affermato come Hamilton possa creare tensioni interne: “Hamilton ha fatto molto bene a prendere quella decisione e condivido la sua scelta. Ma la Ferrari, invece, dovrebbe puntare sulla continuità. Preferirei dire cosa ho visto io nella Ferrari: un’organizzazione strutturata e funzionale.”
L’ex dirigente ha lasciato intendere che il legame tra Charles Leclerc e Frédéric Vasseur potrebbe risentire di questa decisione, suggerendo che il progetto avrebbe dovuto ruotare maggiormente attorno al giovane talento monegasco.
Vasseur: “Sono concentrato sul nostro progetto”
Le dichiarazioni di Binotto non sono state ignorate dall’attuale team principal della Ferrari, Frédéric Vasseur, che ha risposto con una punta di ironia in un’intervista a La Stampa: “Binotto non avrebbe preso Hamilton? E io non sono sicuro che Hamilton sarebbe andato in Sauber (ride, ndr).”
Il tecnico svizzero ha preferito non alimentare ulteriormente la polemica, ribadendo il proprio focus sul lavoro attuale: “Sono felice che in tanti abbiano il tempo di commentare le nostre scelte. Io sono concentrato sul nostro lavoro. Quando ero in Sauber, io non parlavo di Ferrari.”
La mossa di ingaggiare Lewis Hamilton, pur essendo ambiziosa, divide tifosi e addetti ai lavori. Se da un lato rappresenta un segnale di svolta per riportare il team al vertice della Formula 1, dall’altro solleva interrogativi sull’impatto che potrebbe avere sull’equilibrio della squadra, specialmente su un giovane talento come Leclerc.